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Guida completa al cammino San Vili

IL TREKKING DI PIÙ GIORNI PERFETTO PER INIZIARE?
COME PREPARARSI E COME FARLO

Lettura 9 minuti

COS’È IL CAMMINO SAN VILI?

Il Cammino di San Vigilio o Via San Vili o Cammino San Vili è un trekking a tappe che collega Madonna di Campiglio a Trento e che tocca Val Rendena, Valle delle Giudicarie, il Bleggio, la Valle del Sarca e Valle dell’Adige. È stato ideato e realizzato nel 1988 da parte della SAT (Società Alpinisti Tridentini) [non c’è niente da fare, su alcune cose in Trentino siamo sempre stati avanti, su altre tutt’ora siamo “indietro come la coa del musso”] che creando questo itinerario ha voluto collegare paesaggi, storie e cultura in un interessante percorso montano. Si tratta di un cammino che si ispira al viaggio che San Vigilio, vescovo di Trento (ora suo patrono), avrebbe fatto nel 400 d.C. per evangelizzare le popolazioni delle valli Giudicarie e Rendena (San Vigilio infatti morì a Spiazzo Rendena nel 405 circa).

Io come ben sapete l’ho scoperto solo recentemente, grazie ad una soffiata di Elia con cui l’abbiamo “camminato” in circa 25 ore (trovate il video qui), ma sono rimasto molto intrigato da questo percorso che dal mio punto di vista può essere un ottimo “campo scuola” per tutti coloro che volessero avvicinarsi al mondo dei cammini/trekking su più giorni e ora vi racconto perchè!

I DUE PERCORSI - CHILOMETRI, DISLIVELLI E PERCORRENZA 

Il cammino si divide principalmente in due percorsi: quello ALTO e quello BASSO.
Le due tracce coincidono in più tratti ma hanno anche notevoli differenze dal punto di vista del dislivello e dell’impegno fisico. (fonte Sito SAT con direzione MdC -> Trento). I sentieri da seguire lungo il cammino invece sono il 300, il 613 ed il 627.

Il sentiero ALTO è quello che rispecchia la traccia originale del 1988, che predilige il passaggio in aree montane con un maggior dislivello ed è così strutturato:
Distanza: circa 110 Km
Dislivello in salita: 3410 m
Dislivello in discesa: 4730 m
Tempo in cammino: circa 40 ore


Il sentiero BASSO invece è un po’ più facile con un minor dislivello, collega in modo migliore i centri abitati e predilige i passaggi nel fondovalle:
Distanza: 106 km 
Dislivello in salita: 2450 m
Dislivello in discesa: 3770 m
Tempo in cammino: circa 35 ore

Per quanto riguarda il senso di percorrenza, il cammino si può fare in entrambe le direzioni, anche in base a che tipo di fatica ed impegno si voglia fare. Ovviamente se da Trento si sale a Madonna di Campiglio il dislivello sarà maggiore mentre se lo si cammina al contrario si tenderà a “scendere”. 

Io ed Elia abbiamo scelto di farlo “in discesa” partendo quindi da Madonna di Campiglio ed arrivando a Trento, e dal mio punto di vista questa è l’opzione migliore per percorrerlo. Inoltre, giusto per non farci mancare nulla, nella nostra avventura abbiamo deciso di fare un pezzo del sentiero alto ed uno del sentiero basso, combinando di fatto i due percorsi in un mix interessante.

VARIANTE “FACILE” DEL BASSO
Cercando notizie e informazioni in rete invece ho scoperto che il sentiero basso ha una variante che da Covelo, anziché passare per i Dossi di Terlago e per il Sorasass, passa da Sopramonte e ricollegandosi direttamente con Trento. Senz’ombra di dubbio quest’alternativa di percorso migliora notevolmente la percorribilità del cammino, togliendo la salita/discesa al Sorasass che è senza dubbio alcuno uno dei tratti più pesanti e noiosi del tragitto (soprattutto se fatto in discesa da MdC a Trento).

DUE IMPORTANTI NOTE BENE RIGUARDO AL PERCORSO:

  1. Una cosa che non ho trovato specificata da nessuna parte è l’avviso che più di due terzi del percorso sono su strada asfaltata (talvolta in ciclabile talvolta su strade secondarie non molto frequentate). Questo si traduce in due cose importanti:
    - Non aspettatevi chissà quali sentierini di montagna o strade forestali sterrate, sia chiaro ci sono comunque dei tratti di sentiero che sono anche molto belli, ma siate preparati ad affrontare più tappe su strada asfaltata e su ciclabile
    - Scegliete le scarpe giuste! È importantissimo avere una scarpa che dia un buon appoggio su sentiero ma anche che non spacchi in due le gambe nei tratti di asfalto.

  2. Spesso, in corrispondenza degli incroci e dei bivi importanti, i segnalini bianchi e rossi con la “SV” nera (San Vili) sono completamente assenti. Per assurdo li si trova a 50 metri prima dell’incrocio e 100 metri dopo, costringendo a dover tirare fuori carta e mappa per controllare il percorso. A noi è successo veramente troppo spesso, quindi prestate attenzione al sentiero e comunque tenete la carta o lo smartphone a portata di mano!

LE TAPPE - QUANTI GIORNI PER FARLO?
Per il cammino alto è necessario essere un minimo allenati e preparati ad affrontare tappe con buoni dislivelli e si consiglia di percorrerlo in 5 giorni.

Il cammino basso, che come detto prima è un po’ più alla portata di tutti, è invece affrontabile con più calma e si può suddividere in 5, 6 o addirittura 7 tappe. Questo non solo per alleggerire la difficoltà del cammino ma anche perché lungo il tragitto è possibile visitare tutta una serie di chiese, centri visita e musei sparpagliati nei vari centri abitati.

Per maggiori informazioni comunque potete trovare una suddivisione tappe più accurata e dettagliata sui siti della SAT e del Cammino San Vili:

LE DIFFICOLTÀ, L’ALLENAMENTO E IL DORMIRE

Per quanto riguarda le difficoltà, sul cammino San Vili non ne sono presenti di grandissime. Il percorso è regolare e ben suddiviso, si dorme in struttura, quindi lo zaino è piccolo e non pesa molto, si cammina su comodi sentieri e ciclabili che rendono il cammino alla portata di tutti. Ciononostante sono comunque presenti 2 punti “delicati”:

  • Il tratto di sentiero che dalla frazione Deggia sale al paese di Ranzo è non così comodo e talvolta leggermente esposto. Non presenta grandi pericoli però nonostante ci siano piante lungo tutto il tragitto e nonostante i rischi siano veramente minimi, il suo attraversamento potrebbe essere un po’ un difficile per chi soffre di vertigini, in quanto da alcuni punti si vede la valle sottostante un po’ a picco. Nel caso in cui aveste paura questo tratto si può aggirare prendendo la strada forestale foè per poi proseguire verso Deggia.

  • Anche il tratto finale (o iniziale se partite da Trento) che da Lamar attraversa i Dossi di Terlago e sale poi al Sorasass è parzialmente esposto con una vista magnifica sulla Valle dell’Adige e su Trento ma comunque un po’ delicato per chi non sia a suo agio su sentieri stretti e verticali. In questo caso invece si può deviare per il facile e breve sentiero n° 615 e successivamente n°611 che dalla loc. Vallene conducono di nuovo sul sentiero San Vili (n°627) poco a valle di Bocca Paloni.


Sul discorso dell’allenamento dobbiamo ovviamente dividere i due percorsi.
Per fare il sentiero alto è necessario avere un minimo di preparazione, essere abituati a camminare tra i 20 ed i 25 km al giorno ed avere una buona base di gambe sul dislivello.

Per il sentiero basso invece mi sento di poter azzardare un “non serve essere preparatissimi” ma mi raccomando non fraintendete queste mie parole! Alla fine si tratta comunque di un cammino che supera i 100 km e che ha tappe anche impegnative. Al tempo stesso però, vista la possibilità di essere percorso anche in 6 o 7 giorni ed il fatto che per gran parte si sviluppa su ciclabile e/o asfalto, il cammino può essere percorso con tappe non troppo impegnative anche da chi non è allenatissimo o super preparato.

Per quanto riguarda il dormire invece, un cammino come questo vale la pena goderselo dormendo in struttura, evitando quindi di portarsi dietro tende ed attrezzature inutili anche perché in fin dei conti i punti dove mettere la tenda sono pochi, spesso scomodi e comunque in prossimità di paesi e paesini lungo il fondovalle.

IL MIGLIOR PERIODO PER FARLO?

Vista la non particolare difficoltà di quasi tutti i sentieri e vista la conformazione del territorio questo cammino può essere affrontato tranquillamente in tutto il periodo che va da aprile fino a fine ottobre.

Si può anche considerare di farlo in invernale tenendo però in considerazione il fatto che a Madonna di Campiglio e in tutta la Rendena e Giudicarie si potrebbero incontrare importanti zone innevate per cui consiglio di portarsi le ciaspole per quei tratti immersi nel bosco.


L’ATTREZZATURA CHE CONSIGLIO PER QUESTO CAMMINO

Queste sono le attrezzature che consiglio di portarsi:

  • I magnifici 7 (Guscio - Frontale - Kit Cacca - Medikit - Coltello - Occhiali Sole - Guanti + Buff)

  • Uno zaino tra i 20 ed i massimo 30 litri

  • Vestiario Tecnico “a strati” e Calze Tecniche adeguati alla stagione

  • Scarpe da Trail Running o da Avvicinamento / Escursionismo

  • Bastoncini

  • Camelback o borraccia (almeno 1,5 litri acqua - meglio 2)

  • Gel e Frutta Secca

  • Crema Solare, Autan ed eventuali